Le normative Europee sulla classe energetica (case green) cambieranno il mercato immobiliare?

Le normative Europee sulla classe energetica (case green) cambieranno il mercato immobiliare?

Le normative Europee sulla classe energetica (case green) cambieranno il mercato immobiliare?

Da operatore del mercato, sono consapevole di come la maggior parte del nostro patrimonio immobiliare locale sia stato costruito senza criteri di efficientamento energetico e che quindi ricada nelle ultime classi G ed F.

Per questo mi verrebbe da dire che è assurdo pensare che ci obblighino ad adeguare gli immobili a classe energetiche superiori, senza pensare a degli incentivi o senza togliere una marea di vincoli che ci sono in determinate zone come i centri storici e che renderebbero impossibili determinate imposizioni.

Certo al 2030 ci vogliono ancora 7 anni ed abbiamo visto quante cose possono succedere in un tale periodo.

Vero è che tutto arriva e abbiamo già visto più volte che alla fine l’Europa non ragiona per esigenze di singoli stati (quantomeno non dell’Italia) e che quindi prima o poi toccherà adeguarci, anche se continuo a pensare che le esigenze di una casa in Norvegia siano ben diverse da quelle di una casa in Sicilia.

Questi ragionamenti cominciano a farli già alcuni clienti, sia tra gli acquirenti che tra i venditori, anche perché come sempre, da una notizia pompata dai mezzi d’informazione, c’è sia chi cerca di trarne immediato vantaggio, sia chi ha paura di riceverne un danno.

Infatti appena si parla di crisi economica chi compra pretenderebbe subito che chi vende abbassi le pretese, mentre appena si parla di ripresa delle vendite, chi vende alza subito i prezzi.

Così sta succedendo, dopo che è stata divulgata la notizia dell’obbligo di adeguare gli immobili ad una classe energetica specifica entro un determinato tempo.

Tra chi compra c’è già chi ha cominciato a far pesare la cosa e tra chi vende c’è già chi ha cominciato a preoccuparsene, temendo una futura svalutazione del valore del proprio immobile attualmente in ultima classe (come la maggior parte tra l’altro).

Teoricamente questo potrebbe portare in effetti in un prossimo futuro ad una diminuzione dei prezzi data da due fattori.

Da un lato la richiesta di chi compra di prezzi più bassi.

Dall’altro l’immissione sul mercato di un numero elevato d’immobili in vendita per la paura che un domani siano svalutati,

Quest'ultima cosa, per la legge della domanda e dell’offerta, facendo crescere l’offerta d'immobili in vendita ne diminuirà il prezzo (proprio il pericolo che si vorrebbe invece scongiurare).

Sarà davvero così?

Se mi rifaccio alla crisi che è seguita al crollo delle banche americane del novembre 2008, non mi aspetto che se questa diminuzione di prezzi avverrà, avvenga in tempi brevi, perché all'epoca i venditori ci hanno messo qualche anno prima di abbassare davvero i prezzi.

Certo è che, se ci aggiungiamo l’attuale rialzo dei tassi e la conseguente sofferenza di alcune banche internazionali, la possibilità che il periodo d’oro che hanno avuto i venditori nel post pandemia stia davvero per finire, è piuttosto concreta.

Vito Desanguine

26 Marzo 2023